Come mangiare è importante quanto cosa mangiamo.
Il cibo, quello giusto, può davvero contribuire a cambiare la biochimica dell'organismo, bloccando i danni a livello cellulare. Il legame fra il cibo e la salute è inevitabile.
Sulla base di migliaia di anni di esperienza, gli yogi insistono molto sul punto che i cibi non vegetariani causano un aumento di tensioni nel corpo e nella mente; invece cibi puri come frutta, noci, cereali, verdura, ecc. sono più in armonia con il corpo e con la mente. Occasionalmente anche un digiuno oppure una dieta di frutta o di cibo crudo sono benefici.
Una buona regola è mangiare lentamente, masticando bene il cibo e ubbidendo più allo stomaco che agli occhi o al gusto, così facendo si permette al meccanismo della sazietà di regolare e limitare le quantità di cibo che ingeriamo.
La moderazione nella dieta ha un senso anche nel metodo dello yoga che afferma: "riempi lo stomaco per metà col cibo, per un quarto con l'acqua e lascia un quarto dello stomaco vuoto per tutti i gas che vengono prodotti durante la digestione".
Anche sviluppare un salutare rispetto per il cibo è importante. Ogni tanto, mentre mangiamo, facciamo una pausa e pensiamo: "Il riso che sto mangiando, come è arrivato nel mio piatto? Quante diverse strade ha dovuto percorrere, per quante mani è passato prima di giungere a me per soddisfare la mia fame? Quel piatto di lenticchie o quella verdura fresca o queste mele lucide e rosse, quante ore di lavoro hanno richiesto perché crescessero e fossero disponibili per me?" Tale introspezione o linea di pensiero aiuta a sviluppare verso il cibo un atteggiamento equilibrato e sano.
Uno dei dettami riconosciuti come fondamentali per alimentarsi bene è quello di cambiare spesso ciò che si mangia.
Bisogna provare tutto e variare molto, cambiare menù possibilmente tutti i giorni per garantire all'organismo quella varietà di sostanze nutritive di cui necessita.
In questo modo si rischia anche meno di sbagliare o di radicare errori nella dieta.
La ripetitività nutrizionale significa limitato e monotono apporto nutrizionale.
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